Villa Venier ospita la mostra degli artisti Claudio Perina e Nilo Bazzani

(m.z.) “Dinamismo cromatico e forme pop” è la mostra che dal 30 settembre al 15 ottobre riempie le stanze di Villa Venier di Sommacampagna. I due protagonisti sono gli artisti Claudio Perina e Nilo Bazzani che hanno deciso di unire le loro opere per mettere in piedi una mostra unica nel suo genere.

Le sculture scoppiettanti di Perina e il maestoso pinguino

Claudio Perina 58enne di Povegliano (nella foto a fianco del pinguino), ha deciso di esporre le sue opere scultoree, come il pinguino “Pingu8” ricoperto con i tasti delle tastiere dei computer (oltre a quello nella hall della villa è presente “Hyppo 3.0” l’altra opera del 2016 composta con i tasti delle tastiere) e circa una ventina di riproduzioni di “pop corn”. “Dopo 45 anni di attività è’ la prima mostra di scultura che faccio” precisa l’artista. “Per la prima volta ho esposto il pinguino e una serie di opere a tema pop corn, composte con vari materiali come polistirolo, vetroresina, terracotta e gesso. La particolarità è che essendo opere scultoree c’è la fase finale della conoscenza dell’attività pittorica. Ci sono tutti gli interventi della tecnica che io ho sempre usato nella parte pittorica. Aggiungi e togli colore, tramite velature, graffi e altre tecniche riportate sul tridimensionale”. Il tema dei pop corn è nato un po’ per caso come spiega l’artista: “Collaboro con un gruppo carnevalesco e avevo iniziato con la parte di modellatura. Nel tema di quell’anno come idea di riempimento degli spazi vuoti mi era venuto in mente di fare con dei ritagli di polistirolo dei pop corn. Sul carro poi non sono mai stati portati però l’idea mi è rimasta dentro e mi ha colpito particolarmente. Ho cominciato a guardarli da vicino e dopo aver frequentato un corso di modellato ho cominciato con le tecniche delle sculture classiche”. Il completamento è avvenuto con l’applicazione delle tecniche pittoriche che hanno reso queste opere ancor più uniche e particolari, come quelle con le foglie d’oro e vari colori che creano movimento.

Il pinguino, alto due metri e mezzo, ricoperto da 20mila tasti è il fiore all’occhiello della mostra: “L’idea era nata casualmente con “Hyppo 3.0” fatto nel 2016. Visto il riscontro mi è piaciuta l’idea di riproporre qualcosa di molto particolare. Sono riuscito a trovare il blocco di polistirolo e da lì è nata l’idea di fare il pinguino. L’Hyppo è una scultura di Sergio Cappellini mentre il pinguino l’ho composto io partendo dalla scultura in polistirolo e finendo con l’applicazione dei tasti”. La fase di copertura con i tasti – recuperati dalle tastiere abbandonate nelle isole ecologiche, da aziende e da amici che le hanno portate all’artista – è durata sei mesi mentre l’opera complessiva ha avuto la durata di due anni.

Bazzani e il senso della velocità delle grandi città

Nilo Bazzani (nella foto in basso), pittore veronese dal 1977, spiega l’intento della mostra: “Io e Claudio abbiamo voluto trovare una logica tra il senso della velocità, delle mie opere, e le sue sculture. Sono due cose totalmente diverse, con due caratteri e stili diversi, che abbiamo messo assieme per rendere più interessante la mostra”. Nella sala dove è presente il maestoso pinguino, Bazzani ha voluto esporre le sue opere pittoriche sul tema delle galassie: “Abbiamo ritenuto che questa sala fosse dedicata a questo tema con il pinguino al centro. Una cosa che fa pensare, visto che sono completamente diverse”. Nelle altre due sale, Bazzani ha esposto delle rappresentazioni con elementi figurativi e non: “Si tratta di rappresentazioni di metropoli e grandi città con il loro senso della velocità che a volte viene trasformato e fuso con altri elementi, come la confusione e il caos”. 16 opere tra movimento, colori e raffigurazioni della velocità che al giorno d’oggi è sempre più una costante. Conclude: “La nostra arte non è convenzionale, cerca di andare al cuore e agli amanti dell’arte di qualità. Non vogliamo fare arte aperta a 360° ma cercare di fare quello che si fa con un po’ di ricerca altrimenti si vedono sempre le solite cose“.

E’ possibile visitare la mostra dal martedì al venerdì dalle 16 alle 19.30 mentre il sabato e la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30.

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