Accostare zainetti scolastici all’immagine dell’Esercito significa militarizzare la scuola

(di Mao Valpiana*) Gli zainetti scolastici, in sé, sono belli, colorati, funzionali, curati nei dettagli. Il prezzo abbastanza alto. Ma non è questo ciò che balza agli occhi quando ci si imbatte nella vetrina del negozio di giocattoli in pieno centro città. L’allestimento per attirare l’attenzione dei potenziali clienti consiste in una gigantografia di soldati in assetto da guerra, tuta mimetica, armi spianate, elicottero da combattimento, e la scritta a caratteri cubitali ESERCITO

Il tutto per vendere zaini e altri oggetti destinati al pubblico giovanile che sta per iniziare l’anno scolastico, pubblicizzati dalla nota azienda leader del mercato italiano nel settore giocattoli che in partneship con Esercito Italiano ha realizzato la collezione con i marchi dei corpi più conosciuti: Folgore, Esercito, Alpini.

zainetti
zainetti

In buona sostanza quella vetrina oscena dice ai ragazzi che “la guerra è di moda”, che fa tendenza, che divise, zaini, armi, munizioni, se griffati vanno bene, tutto è style, fashion: ecco sdoganato ciò che la Costituzione una volta ripudiava … Siamo alla militarizzazione dell’immaginario giovanile?

Militarizzare la scuola

Come scrive l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università: “questa operazione commerciale è perfettamente in linea con quel processo di militarizzazione delle nostre scuole e del mondo del sapere in generale che sta avanzando a grandi passi e che continueremo a denunciare; le finalità educative della scuola sono assolutamente inconciliabili non solo con la presenza dei militari nelle nostre aule, ma anche con tutto un linguaggio di stampo militare che nulla ha a che vedere con le attività didattiche quotidianamente portate avanti da docenti e alunni”.

Nell’età evolutiva di ogni individuo ci possono essere giochi pericolosi (che portano alla competizione e alla violenza) o giochi preziosi (che portano alla cooperazione e alla pace). Cerchiamo di privilegiare ciò che è buono e smantellare le brutte vetrine.

*leader storico del Movimento Nonviolento 

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