Banche più ricche, famiglie più povere

Nel 2022 le banche hanno guadagnato, al netto delle imposte, 21,8 miliardi di euro, 8 miliardi in più rispetto al 2021 (+58%). Le famiglie invece hanno risparmiato 25,2 miliardi in meno. Lo comunica l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Le dimensioni della cifra sono simboliche. Si potrebbe pensare che a conti fatti, con una sfasatura di 3 miliardi di euro, i soldi delle famiglie anziché rimanere nei conti correnti degli italiani sono finite in tasca alle banche. Colpa dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse. E chi ha un mutuo trema. I nuovi mutui a tasso fisso avranno rate destinate a raddoppiare nel corso dell’anno. Quelle dei mutui a tasso variabile dovrebbero salire del 55-65%. Tranquilli quelli che hanno un vecchio mutuo a tasso fisso: non cambia niente.
Secondo i dati della Fabi, la federazione autonoma dei banchieri italiani, uno che stipula un muto da 200mila euro di 25 anni (tasso medio  superiore al 6%), la rata mensile sarà di 1.304 euro. Per uno da 100mila euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,3%, la rata mensile sarà di 609 euro. Un bel problema per i giovani che si vogliono comprare una casa se rapportato agli stipendi che si prendono in Italia.
Attualmente sono tre milioni e mezzo le famiglie che hanno un mutuo, ma il totale degli italiani che hanno in qualche modo debiti con le banche è di 6,8 milioni.

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