FdI di Legnago chiede l’istituzione di un centro di permanenza per i rimpatri. 

Cavedo: “Le espulsioni per il territorio sarebbero più efficaci e per gli irregolari fungerebbe da deterrente”

(di Stefano Cucco) Il Circolo di Fratelli d’Italia di Legnago, presieduto da Gianluca Cavedo, chiede la realizzazione di un CPR (Centro di permanenza per i rimpatri) nella capitale della Bassa. Al Teatro Salieri si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del progetto. 

L’Amministrazione Lorenzetti continua ad investire per le politiche contro il degrado”, afferma Cavedo. “Ne è testimone la delibera che sarà votata nella prossima seduta consiliare e relativa all’aggiunta di altri 100mila euro per l’intervento “Riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate – DPCM 15 ottobre 2015 – Darsena sociale urbana modulare – Legnago la Darsena e la città”. 

Ovviamente l’obiettivo è quello di rendere più appetibile per i servizi alla persona e per i nostri concittadini una zona molto caratteristica del nostro Comune, ovvero quello del Naviglio Bussé, una realtà per certi versi di collegamento tra il cuore di Legnago e la sua porta di accesso Ovest. 

cavedo

Il degrado tuttavia – prosegue Cavedo, – non si sconfigge solo con l’urbanistica: è evidente che l’ondata di immigrati irregolari che si è registrata in Veneto e, per quel che conta qui, a Legnago, negli ultimi due anni, sia senza precedenti. E’ indubbio che continuare a consentire l’ingresso in Italia a nordafricani trattati da merce lavoro (ovviamente irregolare) o come manovalanza degli spacciatori di droga è assai lontano dall’umanità

Le norme italiane ed europee relative all’immigrazione sono da rivedere: quelle relative alla “protezione speciale” (con estensione delle casistiche con il decreto Lamorgese del 2020) ma soprattutto quelle che regolano le espulsioni che vanno senz’altro rese più snelle ed agili”. I rimpatri nell’anno corrente sono stati 2.561 (+28,05%) rispetto ai 2.000 dello scorso anno

Ma è poca cosa – continua Cavedo – se si pensa che gli sbarchi sono aumentati del 120% rispetto allo scorso anno (89.158 rispetto ai 41.435 del periodo 2022). Il Governo sta puntando alla realizzazione di nuovi CPR (Centri di permanenza per i rimpatri), i centri presso i quali vengono trattenuti gli irregolari da espellere in condizioni detentive. Molti sindaci rifiutano che nei loro territori vengano realizzate queste strutture. 

In controtendenza rispetto a tale atteggiamento, è giusto che il nostro Comune, dopo aver moltiplicato l’organico della Polizia Locale, aver aumentato di molto il numero delle telecamere, aver investito decine di migliaia di euro per sistemare la caserma dei carabinieri, dopo aver assunto impegni di spesa importanti per il miglioramento urbanistico di zone degradate, abbia lo spunto di offrirsi per ospitare un CPR. Avere un maggior numero di agenti serve a sanzionare e a reprimere i comportamenti che portano al degrado ma non possono eliminarli: offrire la disponibilità ad ospitare un CPR può aiutarci a difenderci da questa invasione”.

Lo Stato, per l’anno 2024 ha aumentato gli investimenti per queste strutture: +14,39 milioni di euro, ovvero 46,18 milioni al posto dei 31,79 della previsione 2022. Ad oggi risultano esistenti 10 CPR: Bari, Brindisi, Caltanissetta, Gradisca d’Isonzo (GO), Macomer (NU), Palazzo San Gervasio (PZ), Roma, Torino, Trapani e Milano. 

Troppo pochi per riuscire a contenere l’ondata migratoria”, sostiene Cavedo. “Il nostro territorio è molto vasto, abbiamo peraltro l’ex Caserma Rebora, un edificio ministeriale abbandonato, proprietà demaniali ovunque, un immobile comunale piuttosto grande anche a Torretta. Siamo certi che con l’istituzione di un CPR a Legnago non solo le espulsioni per il nostro territorio sarebbero più efficaci ma che molti irregolari starebbero ben lontani da Legnago e dal suo circondario”.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail