Cinque spumanti di Sicilia per festeggiare l’estate in arrivo

(di Elisabetta Tosi) Complice probabilmente il successo planetario del Prosecco, la categoria degli vini con le bollicine ha smesso ormai da tempo di essere confinata a poche occasioni durante l’anno (compleanni e anniversari su tutte) e al periodo delle Feste, per attraversare tutti e dodici mesi adattandosi anche alla stagionalità dei cibi. E’ però innegabile che proprio la primavera e l’estate, quando le temperature si alzano, siano i momenti in cui è più facile ci venga in mente di mettere in fresco una bottiglia di spumante da portare in tavola. Al recente Sicilia En Primeur, l’importante vetrina annuale dei vini siciliani organizzata da Assovini, proprio gli spumanti sono stati protagonisti di una interessante degustazione guidata dalla Master of Wine Elizabeth Gabay (nella foto qui sotto). Una rassegna che ha riguardato etichette provenienti da tutta la regione e che ha preso in esame sia spumanti metodo classico (che metodo Martinotti.

Ecco cinque etichette che, per diversità di vitigni e di stile, troveranno facilmente posto nei menù dei prossimi mesi.
Caruso e Minini: Brut Spumante Metodo Classico 2018 – Delia Nivolelli Bianco DOC. La Delia Nivolelli è una denominazione di soli vini secchi (bianchi e rossi) incastonata nella DOC Marsala, che invece riguarda solo l’omonimo vino dolce fortificato. In questa Doc, e in Contrada Giumarella la cantina marsalese Caruso & Minini coltiva i suoi vigneti di Catarratto, posti su suoli vulcanici ad un’altitudine massima di 450 metri s.l.m. La raccolta dei grappoli si tiene ai primi di agosto, la sosta sui lieviti in bottiglia è di un anno: il risultato è uno spumante strutturato ma non complicato, e con una sua personalità. Il perlage molto fine porta in superficie profumi di scorza di limone verde e agrumi gialli, pesca bianca e mela Granny. Anche il gusto è agrumato, ma con una nota fumé e di carruba molto particolari. Lungo e pulito, ha una sapidità che lo rende un ottimo vino anche da tutto pasto a base di pesce.


Musita: Passo Calcara 2017 Metodo Classico, DOC Sicilia. Se fosse uno Champagne sarebbe un blanc de blancs : invece è un vino siciliano, i cui vigneti crescono sui terreni a medio impasto calcareo di di Salemi. Fatto con sole uve Chardonnay , è affinato sui lieviti per 48 mesi. Al naso è molto fresco: spicca il limone verde con note di macchia mediterranea. In bocca ha frutto maturo (albicocca, pesca gialla) con note golose di crema pasticciera, nocciola tostata, prodotti da forno. Molto equilibrato, pulito e persistente, perfetto con gli antipasti, ma non solo.
Feudo Disisa: René 2016, Spumante Metodo Classico DOC Sicilia.
Ancora Chardonnay, questa volta del vigneto più antico dell’azienda (e della Sicilia) ,
coltivato sui suoli argillosi di Grisì – Monreale (PA). E’ il primo spumante di Feudo Disisa: un metodo classico pas dosè prodotto in edizione limitata (appena 3.000 bottiglie), affinato sui lieviti per 36 mesi e poi in bottiglia per altri nove. Il risultato è uno spumante che punta sulla maturità del frutto: i profumi richiamano la crosta di pane e la pesca bianca, in bocca è pieno, rotondo, fruttato, con una bella freschezza e persistenza.
Principe di Corleone: Sanloé Brut, VSQ metodo classico. Il Nerello Mascalese è in questi giorni un vitigno molto trendy, perchè in genere associato ai vini dell’Etna. Ma può dare soddisfazioni anche in altre zone, come nell’areale a nord ovest della cittadina di Corleone, nei vigneti della tenuta della famiglia Pollara, ad altezze tra i 350 e i 550 m sul livello del mare. Dopo la vinificazione in bianco, il vino sosta sui lieviti 4 mesi. Il risultato è uno spumante più immediato, con profumi che ricordano la crosta di pane ben cotta, la frutta esotica e un accenno di erbe mediterranee. In bocca è setoso, lungo, con una discreta sapidità. Consigliato come aperitivo.
La Giasira: Sic! Metodo classico Brut Rosé, IGT Terre Siciliane. Anche l’ultimo spumante della nostra selezione è un Nerello Mascalese, questa volta però vinificato in rosa. I 130 ettari di vigneti, tutti certificati biologici, della tenuta La Giasira si estendono tra le province di Ragusa e Siracusa, su terreni calcarei. Il colore del vino è intrigante: un rosa antico con riflessi di buccia di cipolla rossa. I profumi ricordano soprattutto gli agrumi rossi, le fragole di bosco e la rosa canina. Il gusto è ugualmente fruttato, con sfumature di menta, molto armonico ed elegante. Un rosato da aperitivo, ma che può accompagnare anche tutto il pasto.

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