Ci siamo dimenticati del Covid che ne approfitta. Rimane una specie d’influenza. Ma attenzione ai fragili

Il Covid ce lo siamo dimenticati. E il virus ne approfitta per diffondersi. Per fortuna la malattia, quando si manifesta, lo fa nella forma non grave: febbre, tosse, mal di gola, rinite. Insomma, una specie d’influenza. «Ma attenzione – raccomanda il prof. Ercole Concia, noto infettivologo veronese che ha dato un grande contributo nella lotta al virus durante la pandemia— alle persone fragili, agli over 65/70, agli immunodepressi, ai cardiopartici, ai bronchitici cronici, ai malati oncologici e a coloro che sono sottoposti a terapie con cortisone.

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Queste categorie di persone è bene che si vaccinino. Tra l’altro la Pfizer – ricorda l’illustre clinico- ha messo a punto un aggiornamento del vaccino, che essendo basato su Rna, ha il vantaggio di poter essere modificato a seconda delle varianti. E’ un vaccino che non è potentissimo nel proteggere dal contrarre la malattia, ma ha la capacità di mantenerla nella sua forma ‘leggera’ evitando la forma grave, quella che ti porta al ricovero in ospedale».

Le sottovarianti del Covid

Adesso la sottovariante Eris, la EG.5 del virus Sars-CoV-2 è quella che sta prevalendo nelle ultime settimane, perché gli anticorpi che abbiamo sviluppato sono meno efficaci nel combatterla. E’ arrivata ormai al 41,9%, dato dell’Istituto Superiore di Sanità riferito al periodo 21-27 agosto 2023. Una situazione simile la troviamo anche nel resto d’Europa e negli Stati Uniti e in Asia.
Le altre varianti in circolazione sono la XBB.1.16, detta confidenzialmente ‘Arturo’ (16,5%), la XBB.1.5 ‘Kraken’ (13,4%), la XBB.2.3 (7,8%)

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«Come sempre– osserva il professor Concia- alla fine dell’estate e con l’inizio dell’autunno assistiamo ad un aumento dei contagi. Nulla di allarmate. Deriva dal fatto che durante l’estate ci sono stati più spostamenti e contati umani per le vacanze ed una diminuita attenzione alle normali precauzioni. In più appena farà più fresco cominceremo a passare più tempo negli ambienti chiusi e quindi a favorire la circolazione del Covid come degli altri virus che si diffondono per via aerea». Ma non c’è nessun allarme.

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Anche se negli ospedali si registra un aumento dei ricoveri per Covid. Ma sempre per le persone fragili. Quelle che devono proteggersi.

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