Damiano Tommasi non è Macron: Verona alla vigilia del Vinitaly è sporca e in mano ai clochard

A Parigi Emmanuel Macron sgombera clochard e immigrati per rendere più “bella” la capitale per le Olimpiadi. A Verona, l’esatto opposto. Almeno per i consiglieri comunali Paolo Rossi (Verona domani) e Nicoló Zavarise (Lega): «Alle soglie del Vinitaly Verona si presenta come una città in balia del degrado, della sporcizia e dell’incuria»: è questa la fotografia che fanno. «Scelte a dir poco prive di ogni buon senso, come l’aver tolto più di 50 cestini in piazza Bra, che la stanno facendo diventare un immondezzaio a cielo aperto, piuttosto che l’eliminazione dei divisori delle panchine, già occupate da soggetti non meglio identificati che sono tornati a usarle per bivaccare, come testimoniano le immagini che molti residenti già esasperati ci trasmettono continuamente; strade poi ancora gremite da buche e voragini che evidentemente l’amministrazione non è in grado di ripristinare e di sistemare» ha sottolineato Zavarise 

Rossi rincara la dose sui cantieri «che a differenza di quanto da un anno pronosticato dall’assessore Ferrari, sono del tutto incompleti e in forte ritardo sui cronoprogrammi più volte annunciati. Questo significa aver preso in giro i cittadini senza essersi preoccupati della gestione concreta dei lavori. E che fine hanno fatto i lavori al parco di Santa Teresa promessi di partire a settembre 2023?
Inoltre ricordo il parcheggio degli ex magazzini generale di viale del lavoro, che sarebbe pronto ad essere utilizzato ma inspiegabilmente non ancora aperto; evidentemente per l’amministrazione la priorità è installare la mini Arena in stazione, senza occuparsi di fattori molto più importanti quali sicurezza e continue risse che hanno fatto della stazione ormai terra di nessuno
». 

Continua Zavarise elencando altre scelte «di natura esclusivamente ideologica come il piano della sosta che oltre a ghettizzare il centro e quartieri limitrofi, prevede anche un innalzamento delle tariffe, decisioni che renderanno la città meno attrattiva, accessibile, con la conseguenza che molte attività commerciali ed economiche saranno fortemente penalizzate».

Concludono i due consiglieri: «Il Vinitaly è una manifestazione di caratura internazionale e mondiale, meriterebbe una città molto più curata, segnaletica orizzontale sistemata, cantieri del centro chiusi e non orrende strisce d’asfalto tra via Roma e Castelvecchio, segnali elettronici Ztl coperti da mesi da orrendi teli neri o cantieri abbandonati da mesi come in via Diaz. Ci sarebbe bisogno di un’amministrazione molto più attenta alle reali esigenze dei veronesi e non di amministratori improvvisati che pensano esclusivamente a fare annunci che rimangono parole vuote e prive di fondamento».

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