I Musei veronesi diventano teatro per i 75 anni del Festival Shakespeariano

(Di Gianni Schicchi) Il Museo Lapidario Maffeiano e il Museo Cavalcaselle alla tomba di Giulietta diventano un palcoscenico in occasione del 75° Festival Shakespeariano.

Viene così allargata la funzionalità del festival, che oltre al Teatro Romano e ai cortili del centro storico, coinvolgerà altri spazi storici della città, mai utilizzati in passato con queste finalità. Questo in sintesi la novità emersa nella presentazione che ieri mattina in Sala Arazzi ha illustrato il direttore artistico dell’Estate Veronese Carlo Mangolini, attorniato dall’assessore Marta Ugolini e dalla direttrice dei Musei civici Francesca Rossi.

Nel mese di luglio i due musei diventeranno spazi per coinvolgere il pubblico in spettacoli dal vivo di prosa, musica e danza, in un’ esperienza unica, per un festival diffuso in grado di coinvolgere l’intera città. Per due serate, il 4 e 5 luglio alle 21,15, il cortile del Lapidario Maffeiano sarà la cornice dei Poemetti Shakespeariani, dove l’artista, regista e attore Valter Malosti porterà in scena “Venere e Adone” e “Lo stupro di Lucrezia”. Due poemetti – come ha spiegato in collegamento streaming – composti tra il 1593 e il 1594, le uniche opere di Shakespeare di cui l’autore abbia curato la stampa personalmente. Quindi unici e certi lavori del drammaturgo inglese, che saranno proposti in una versione senza scena (la produzione è di Fondazione Ert), se non quella ricchissima sonora. Il commento musicale sarò realizzato da Gup Alcaro, musicista e sound designer. Una sinergia tra il colonnato e le lapidi del Maffeiano che diventerà puro incanto per soli 99 spettatori a serata.

Dal 22 al 24 luglio alle 19 si svolgerà invece al Museo degli Affreschi Cavalcaselle, il programma “Shakespeare in Waltz”, illustrato da Marcella Galbusera, collegato a tre temi shakespeariani, ispirati liberamente ad alcuni personaggi e temi dell’opera che prevede l’accompagnamento di creazioni musicali dal vivo e di ritmi storici del valzer, fino alle più recenti contaminazioni jazz e popolari contemporanee. L’intento finale del progetto è quello di fondere l’azione formativa dei danzatori con quella partecipata del pubblico.

Le serate dal 22 al 24 luglio, alle ore 21, proseguirà invece al Museo Lapidario lo spettacolo “Ballrom” a cura di Chiara Frigo, coreografa e co-direttrice artistica di Zebra Cultural Zoo: un progetto di comunità e arte partecipata che prevede il coinvolgimento del pubblico. Un’edizione evento che festeggia i 10 anni e performance ogni volta diversa che sviluppa l’idea di un movimento inclusivo ed inter- generazionale, capace di far danzare gli spettatori con i performer. Per la speciale versione veronese saranno coinvolti 30 interpreti, provenienti da tutta l’Italia.

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