In Italia si abortisce di meno. In Veneto meno ancora. Ecco tutti i dati

Il Ministro della Salute ha presentato in Parlamento la Relazione annuale sull’Interruzione Volontaria della Gravidanza regolata dalla legge 194. L’Italia è fra i paesi europei uno di quelli con il tasso di aborti più basso. Tasso in base al rapporto aborto/1000 donne fra i 15 e i 49 anni. Nel 2019 sono gli aborti sono stati 73.207 (-4,1%). Nel 1983, anno in cui si è riscontrato il valore più alto in Italia erano stati  234.801. Nel 2020 secondo i dati forniti dalle regioni sono stati 67.638 IVG  (-7,6%). Il tasso di abortività è del 5,8 per 1.000 nel 2019 (-2,7%) e del 5,5 per 1.000 nel 2020.

Sono pure diminuite le IVG tra le giovanissime. Si interrompe di più la gravidanza tra i 25 e i 34 anni. Tra le donne che abortiscono prevalgono quelle in possesso di licenza media superiore (44,8%).  Fra le straniere quelle in possesso di licenza media (47,0%). Il 50,2% delle italiane che interrompe la gravidanza lavora, mentre per le straniere la percentuale delle occupate è del 39,2% . Gli aborti fra le italiane nubili (62,6%) è in aumento e superiore a quella delle coniugate (31,4%). Per le straniere non c’è differenza. Le IVG effettuate da straniere sono il 29,2% del totale (valore inferiore al 30,3% rilevato nel 2018). Le straniere hanno un tasso di abortività doppio o triplo rispetto alle italiane.

Tra le minorenni, il tasso di abortività per il 2019 è risultato del 2,3, valore inferiore a quello del 2018 (2,4), con un trend al basso. Dimuiscono anche gli aborti ripetuti. L’Italia è il paese dove ciò accade di meno. Per le straniere quelle che hanno abortito più di una volta sono il 34,2%. Il 21,3% per le italiane. 

Il 53,5% degli aborti è stato effettuato entro le 8^ settimana ( il 50,9% nel 2018). Il 29,6% alla  9^-10^ settimana. L’11,4% alla 11^-12^ settimana e il 5,4% dopo la 12^.

Il 67,0% dei ginecologi è obiettore di coscienza, il 43,5% degli anestesisti e il 37,6% degli infermieri. La regione con il tasso di abortiti più alto è la Liguria con il 7,2 per 1000, seguita da Piemonte col 6,9 e dalla Toscana col 6,8. Il Veneto ha il 4,2 ed è una delle regioni con il tasso più basso.

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