Sicurezza farmacie, incontro tra questura e farmacisti

Si è svolto ieri l’incontro tra il questore di Verona, Roberto Massucci, il consiglio direttivo di Federfarma Verona e l’Ordine dei farmacisti sul tema della sicurezza in riferimento alle farmacie territoriali. Dai dati emerge che nel 2022 sono state rapinate nella provincia 6 farmacie, 3 delle quali nel comune di Verona.

«Un fenomeno contenuto nei numeri, ma di forte impatto per chi lo subisce, sia operatori che utenti della farmacia – dice il questore Roberto Massucci – Chiediamo ai farmacisti di segnalare alle forze dell’ordine qualsiasi personaggio o movimento sospetto nei pressi della propria farmacia perché è grazie a questo tipo di collaborazione che possiamo riuscire a prevenire i crimini. Molto importanti anche i sistemi di protezione dalle telecamere alle porte blindate che scoraggiano i delinquenti nel pianificare rapine e taccheggi».

Sicurezza farmacie. Massucci: “Insieme per la sicurezza delle farmacie e del territorio”

«Abbiamo preso ulteriore coscienza del fondamentale compito di “osservatori” a carico di tutti coloro che operano nelle farmacie territoriali – sottolinea Elena Vecchioni, presidente Federfarma Verona -. La collaborazione con i tutori dell’ordine da sempre attiva, può essere ulteriormente ampliata e raffinata se percepiamo che nulla è trascurabile per la sicurezza delle farmacie e dei cittadini sia di giorno che di notte, durante i turni di Guardia Farmaceutica».

«Particolare attenzione, soprattutto in questi ultimi anni, alle nuove droghe e all’abuso di farmaci che rientrano nella categoria degli stupefacenti – spiega Federico Realdon presidente Ordine dei farmacisti di Verona e della Consulta regionale – Molti i casi di ricette false finalizzate all’assunzione di sostanze che da efficaci dispositivi terapeutici si trasformano in pericolosi strumenti di abuso e dipendenza nelle mani della delinquenza».

«Vista la presenza capillare delle farmacie sul territorio consiglio ai farmacisti di scaricare sul proprio cellulare l’applicazione YouPol della Polizia di Stato che mette in diretto contatto il cittadino con le centrali operative senza la necessità di chiamare telefonicamente il numero di emergenza – spiega Giuseppe Annichiarico, dirigente della Divisione Polizia Anticrimine – Qualora si verificassero delle condizioni sospette o dei veri e propri atti criminali basta inviare tramite l’app foto, filmati e messaggi che verranno tempestivamente presi in analisi dagli operatori in grado di geolocalizzare la zona interessata. Oltre all’intervento nell’immediatezza da parte dei tutori dell’ordine, quello che viene inviato risulta materiale molto utile, spesso fondamentale, per le indagini investigative».

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