La città affonda ad ogni temporale, ma per il Sindaco ogni Ferragosto è buono per raccontare una Verona che non esiste

(di Flavio Tosi) Sboarina ogni anno, a Ferragosto, propina ai veronesi i soliti annunci sui suoi libri dei sogni irrealizzabili. E’ così ogni anno dal 2017 in questo periodo: dal Central Park all’Arsenale, fino alla chiusura dei cantieri del filobus, passando ovviamente per l’immancabile stadio nuovo. Ogni anno le stesse promesse.

Sarebbe una barzelletta se la situazione non fosse problematica per i cittadini, che ascoltano queste fanfaronate e intanto c’è una città che cade a pezzi tra buche per le strade, degrado urbano, continui allagamenti e zero investimenti e progetti per nuove e urgenti opere. Una città che, anzi, ha visto un Sindaco che in questi tre anni e passa ha cancellato concreti progetti urbanistici già pronti grazie alla mia Amministrazione, dall’Arsenale a Ikea, passando per la variante della Statale 12, la Casa di Giulietta e i tendoni di Piazza Erbe.

Sboarina ora parla di masterplan del Central Park, opera che promette da tre anni, ma che anche nella possibilità remota che si realizzasse sarebbe realtà dopo il 2026, e a Sboarina scade il mandato tra poco più di un anno e mezzo. Eppure è ancora lì a parlarne .Sull’Arsenale, dopo aver cassato inopinatamente nel 2017 il progetto della mia Amministrazione realizzato da Italiana Costruzioni – con il quale già oggi avremmo avuto un sito riqualificato a disposizione dei veronesi – adesso Sboarina parla di inizio cantieri in autunno per i soli tetti di una sola palazzina del compendio austriaco. Insomma prima boccia un progetto già pronto di totale riqualificazione e poi ci mette tre anni e mezzo per iniziare a sistemare alcuni tetti, nemmeno tutti. Risultato? A fine del mandato-Sboarina avremo un Arsenale sottosopra, con forse qualche tetto sistemato e nessuna bonifica sotto. Un disastro.

Sullo stadio nuovo, siamo al grottesco di un Sindaco che vive fuori dalla realtà, i veronesi non sentono assolutamente la necessità di un’opera per la quale non c’è nessuna urgenza, che metterebbe a soqquadro per anni il quartiere più popoloso della città, ma pare che Sboarina abbia solo in mente quello. Infine il filobus: ora Sboarina promette la chiusura dei cantieri entro settembre. Farebbe già ridere così, se non fosse che i cittadini rischiano per colpa del Sindaco di vedersi il loro Comune sorbirsi cause da oltre 40 milioni di euro di soldi pubblici. La verità è che Sboarina non sa come gestire i cantieri, ha incasinato i quartieri e ora spende parole e promesse a vuoto.

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