«Polo finanziario, i soldi non ci sono»

Vi ricordate la fotografia del Sindaco e dell’Assessore Poli, muratori di classe, con elmetto, che distruggono la proprietà comunale del mercato ortofrutticolo e proclamano l’inizio dei lavori del Polo Finanziario?
Vi ricordate le conferenze stampa sul tema ed i manifesti per le strade?! Certamente sì! Non vi ricorderete le osservazioni che avevo fatto sull’impossibilità di poter mantenere fede agli impegni del contratto con Fondazione, che era una operazione da meditare bene prima di firmare i contratti?! Certamente no e giustamente! [//]Ebbene, purtroppo siamo arrivati al redde rationem: la giunta ha deliberato che non è in grado di rispettare il contratto e deve ridiscuterne i termini con la Fondazione Cassa di Risparmio, perché non ha il denaro per far fronte agli impegni!
Sta scritto nella delibera n.60 del 15 Marzo 2006 e nell’allegata convenzione con Agsm.
E’ una delle tante delibere che sembrano inutili, ma che invece sono per la città di Verona la presa d’atto della superficialità dei nostri amministratori nel gestire il patrimonio del Comune, mettendo a rischio anche il nostro futuro. Nella delibera si approva una convenzione con Agsm per la progettazione preliminare e definitiva della centrale trivalente, opera necessaria e presupposto per poter edificare a Verona Sud, con la spesa a carico di Agsm per un 48 per cento, e l’altra parte a carico del Comune, la cui somma verrà prelevata da un fondo statale. Invece per la costruzione delle opere di urbanizzazione primaria del costo di 9.122.000 euro (18 miliardi delle vecchie lire), il Sindaco e i suoi Assessori “decidono” di “reperire i fondi in via prioritaria”; come e dove non si sa! E naturalmente sperando che non ci siano sorprese nei costi dell’opera. Visto, poi, che il termine, previsto dal contratto con la Fondazione, impone di appaltare ed eseguire il tutto entro il 31/12/2007 e se va a scadere il termine, stabilito essenziale, l’acquirente ha libertà di destinare l’area ad altri usi, la Giunta delibera di “prendere contatto con l’acquirente per ridiscutere i termini del contratto”. Ciò vuol dire: riconoscere di essere stati amministratori incapaci, e soprattutto non avere chiara la situazione e le procedure per le opere pubbliche, così come avevamo già scritto.
Attenzione che riaprire la discussione vuol dire tutto e niente; vuol dire per la Fondazione riesaminare anche i suoi obblighi con chi ha fatto i contratti successivi per l’utilizzo del terreno, ma, peggio ancora, vuol dire riaprire tutta la discussione su Verona Sud.
Mi chiedo se prima di andare a discutere della proroga termini, avranno i nostri le idee chiare su come finanziare i progetti, perché, a quanto mi risulta, non ci sono i fondi neppure per stendere il progetto preliminare per la viabilità, condizione presupposto fissata da Agsm; sperando che non occorra la valutazione di impatto ambientale (Via), perché altrimenti non si sa dove si andrà a finire, sia come spesa, sia come tempi per cominciare. Ancora Agsm, prima di costruire la centrale, vuole la garanzia di essere pagata e vuole vedere l’apposito stanziamento in bilancio! Sembrerebbe tutto a posto, invece c’è pure una clausola nell’allegato che statuisce il passaggio di proprietà della futura centrale ad Agsm e dovrà essere concordata ed approvata dal Consiglio Comunale e quindi, dato che si parla del 2009, sarà il prossimo Consiglio a decidere!! Alea assoluta! E comunque spesa enorme per la città, senza ritorno.
Rimanendo ad oggi, constatiamo che: la tramvia a Verona Sud è stata soppressa, la centrale trivalente (luce, teleriscaldamento e condizionamento) è senza finanziamento, i progetti per la viabilità non sono neppure iniziati e finanziati, quindi non si possono iniziare i cantieri da parte dei privati proprietari, né vendere le aree comunali, se mancano le strade e i servizi e non si sa quando potranno essere fatte queste opere essenziali.
Non so come i nostri si siederanno al tavolo delle trattative, con che potere contrattuale, se non sanno ancora come coprire queste spese e se la futura Amministrazione, se fosse diversa, sarà d’accordo; occorrerebbe oggi la politica, ma i nostri non ne vogliono sapere di parlare con la minoranza, che dalle elezioni sembra essere la maggioranza della città!
Ad colorandum: circolava una voce che nel corso di una riunione tra Assessori, Dirigenti e Tecnici, ad colorandum fosse stata fatta la proposta di rivendere alla Fondazione la Caserma Passalacqua e con quella operazione pagare le opere!! Mi astengo dal commentare questa facezia, perché vorrebbe dire che anche a Verona ci sono i “furbetti del quartierino”! Ricordo poi che la Caserma Passalacqua non è ancora del Comune e per acquistarla, quando sapremo il prezzo, si dovrà fare un nuovo stanziamento! Dove si prenderanno i soldi, però, nessuno lo sa!!
Come vedete la situazione è grave, per non dire peggio, ma è ancora più tragica se avete letto le “dichiarazioni elettorali” rilasciate domenica dall’Assessore Poli alla stampa; vuol far credere che tutto quanto deciso da questa Amministrazione sulle opere pubbliche è coperto da altrettante entrate, derivanti da alienazioni del patrimonio comunale!! Le delibere dicono l’opposto, ma forse l’Assessore quando ha votato era disattento?
Un sorriso, in questa tristezza, mi può essere consentito? Il Sindaco e la Giunta, con la stampa e la televisione, hanno “inaugurato”, per motivi elettorali, una nuova porta per entrare in Municipio; è sì un’entrata, ma è anche una ulteriore uscita; …che sia la via di fuga per Zanotto&C?

L’Adige, 15 Aprile 2006, pagg. 1 e 2

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail