Le trincee della Grande Guerra di Malcesine inaugurate e aperte al pubblico 

Inaugurate le trincee di Navene. Ieri mattina, domenica 8 ottobre, Malcesine ha riletto la sua storia aprendo ufficialmente al pubblico un importante sito storico recuperato grazie al lavoro degli alpini e degli esperti. Nei giorni in cui triste protagonista è un’altra grave guerra che sta colpendo il Vicino Oriente, Malcesine ricorda i danni della Prima Guerra Mondiale e il ruolo dei suoi alpini. 

L’importanza di recuperare e preservare le trincee

Non sono infatti mancati i riferimenti all’importanza di preservare, soprattutto a distanza di decenni, i luoghi che ci ricordano quanti danni causa la guerra. “Oggi vogliamo ricostruire una memoria che non va dimenticata, soprattutto alla luce di quello che è successo negli ultimi giorni. – ha sottolineato Elisa de Berti, Vicepresidente della Regione Veneto – È importante il ruolo di luoghi come quello di Navene per non dimenticare e questa mattina, ripercorrere il racconto della Grande Guerra fai riflettere sulle difficoltà, sui sacrifici di chi ci ha preceduto nella speranza che possa servire per mantenere la pace”. 

Presente ieri mattina anche Flavio Pasini, presidente della Regione Veneto, che ha sottolineato l’importante ruolo degli alpini nel recupero delle trincee e gli anni di lavoro per riportare in vita le trincee. “Gli alpini hanno permesso di rendere fruibili le trincee a tutti noi quindi un plauso a loro perché sono sempre molto presenti sul territorio. Inoltre, questi luoghi saranno soggetti a manutenzioni costanti nel tempo perché luoghi come questi sono un concreto monito per il futuro che ci ricorda la distruzione e la disperazione che porta la guerra”.

“Il lavoro fatto ci permette di rileggere la storia di Malcesine – ha spiegato Livio Concini, Vicesindaco del Comune di Malcesine – per ricordare a veronesi e turisti che questa era una zona di confine e che il nostro territorio, oltre a splendidi paesaggi, ha alle sue spalle anche un’importante storia”.

Le trincee sono ora visitabili, un percorso ad anello lungo circa un chilometro accompagnato da cartellonistica in tre lingue che permette di scoprire le postazioni di artiglieria, le linee difensive e gli osservatori attivi fino a fino 1917. 

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