Un nuovo farmaco rallenta la progressione dell’Alzheimer

Un passo avanti della ricerca per trovare una certa per l’Alzheimer.
L’industria farmaceutica Eli Lilly, impegnata da anni nello studio del morbo, ha annunciato un risultato importante che potrebbe, se non guarire, almeno rallentare la progressione della degenerazione dei neuroni cerebrali che sta alla base della malattia e sulla quale finora non si è in alcun modo riusciti ad incidere. Il nuovo farmaco messo a punto dai ricercatori è attualmente ancora a livello sperimentale, ma è riuscito a rallentare di un 35% il declino cognitivo e del 40% la capacità di svolgere le normali azioni quotidiane, come gestire i soldi, guidare e conversare normalmente. Il farmaco si chiama Donanemab. Superata la fase della sperimentazione l’azienda produttrice, americana di Indianapolis, chiederà le autorizzazioni alla Food and Drug Administration, l’agenzia del farmaco degli Usa.
Il farmaco agisce su una delle proteine che si accumulano nel cervello nell’Alzheimer provocando la morte dei neuroni. E’ la degenerazione amiloide, dal nome appunto di queste proteine. Una volta si pensava erroneamente che la demenza senile fosse solo conseguenza dell’arteriosclerosi.
Pare che il farmaco agisce soprattutto nella fase precoce e iniziale della malattia.
Si calcola che in Italia ci sia un milione di persone affette da questa malattia degenerativa e invalidante al punto da rendere il paziente completamente privo delle minime capacità cognitive e motorie. Con l’aumento della vita media e la conseguente anzianizzazione della società l’Alzheimer colpisce sempre più persone, anche nella sua forma più aggressiva che è quella che si manifesta precocemente, anche intorno alla sessantina. Il nuovo farmaco fa quindi sperare molte famiglie che devono prendersi cura di questi malati molto problematici.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail