A Oppeano polo logistico per il “reshoring” del fashion. Reputazione, costi, sostenibilità: la moda torna in Italia

Anche la logistica per la moda contribuisce sempre più al Made in Italy, attraverso la tendenza del “reshoring”, cioè il rientro delle aziende del fashion in Italia che conferma un’inversione di tendenza dopo la stagione (e molte volte gli eccessi) della delocalizzazione. Grazie a una strategia di nuovi investimenti c’è infatti un boom di lavorazioni di ritorno: il gruppo bergasmasco Bracchi ad esempio ha aperto a Oppeano per Verona e a Tombolo per Padova due hub in cui movimenta e stira milioni di capi di abbigliamento delle grandi griffe.

L’azienda lavora con varie eccellenze italiane seguendo collezioni che vanno tutelate in numerosi ambiti: dalla sicurezza alla qualità, dalla segretezza alla tutela della creatività. Inoltre questo modello di logistica in outsourcing assicura indipendenza e fornisce servizi su misura che seguono le stagioni della moda e delle sue esigenze, dalla fase iniziale di stiro e ricondizionamento fino alla consegna nei punti vendita retail a livello europeo.

“La storia di Bracchi nel mondo della logistica fashion è iniziata trent’anni fa, da quando ha iniziato a gestire le spedizioni per i marchi della moda italiana”, spiega Matteo Vaccari, direttore della business unit. “Di recente ci siamo concentrati sullo sviluppo dei servizi collegati alla logistica fashion, un settore storicamente molto difficile per la stagionalità e la manualità necessaria e quindi alla portata solo di poche aziende. Un’azienda di moda oggi deve focalizzarsi sul suo core business e affidarsi a professionisti per la fornitura di servizi, perché la logistica è una continua ricerca di soluzioni per gestire prodotti che hanno esigenze complesse”.

Matteo Vaccari, direttore della business unit fashion
La stiratura dei capi delle griffe del Made in Italy

Tecnologia al centro dell’interesse del polo logistico veronese di Oppeano, dedicato al mondo del fashion e dell’arredo, con specifiche attività rivolte all’e-commerce. I numeri sono imponenti: si tratta di oltre 12 milioni di pezzi lavorati e ben 40 mila referenze. In una struttura di 25 mila metri quadrati Bracchi cura la logistica integrata di noti marchi del design nazionale grazie al lavoro di 60 persone. I tempi di consegna sono ridotti al minimo per rispettare la logica “just in time” dei negozi che Bracchi rifornisce in tutta Europa, servendosi anche di innovazioni come il sistema automatico di “pallet scan” che velocizza le operazioni di misurazione dei colli. Invece Tombolo, nel Padovano, segue nello specifico il controllo qualità (fatto a mano), il ricondizionamento e lo stiro “a ferro, manichino, topper e tunnel”, con massicci investimenti proprio sullo stiro industriale che hanno portato la capacità a oltre 30 mila capi al giorno e un totale 2023 stimato in oltre due milioni di capi. Nei primi cinque mesi dell’anno Tombolo ha registrato una crescita dei volumi del 115% sull’anno scorso.

La crescita di Bracchi nel fashion è comunque legata al fenomeno del reshoring, una soluzione quasi “a chilometro zero” che per le aziende del tessile abbigliamento è una risposta al contenimento dei costi e un’opportunità per definire la propria reputazione anche in campo ambientale, perché i consumatori vedono con sempre più interesse la gestione locale. Non solo: oggi sta nascendo anche il “friend-shoring”, cioè la priorità etica di intessere relazioni di business più forti con i Paesi per i quali si nutre più fiducia.

“Molte griffe, anche tra le più celebri nel mondo hanno produzioni nel Veneto, dove nel frattempo gli artigiani specializzati nelle lavorazioni per conto terzi hanno perso la capacità produttiva di qualche anno fa”, sottolinea l’ad di Bracchi, Umberto Ferretti. “Per questo abbiamo deciso di investire mella stiratura industriale e negli impianti di aspirazione. Siamo convinti che la logistica fashion sia di fronte a una svolta epocale, l’era del reshoring in tutte le attività di controllo qualità, stiro, imbustamento e ricondizionamento dei capi, portando a richieste di lavorazioni mai viste prima. Sono attività cui occorrono competenze specifiche che negli ultimi 20 anni in Italia sono state disperse, ma che siamo riusciti a recuperare con accurati percorsi di formazione”.

Bracchi è stata fondata nel 1928 come azienda di trasporto locale, poi ha ampliato la sua presenza prima a livello nazionale e poi in Europa, ampliando il network logistico anche grazie a investimenti nel trasporto marittimo e aereo con poli logistici in Polonia, in Slovacchia e in Germania. Acquisite aziende a Bassano del Grappa e Parma, il sistema è presente in business dei settori industriale, agricolo, ascensoristico, cosmesi, fashion, food & beverage, e-commerce e retail. Oggi ha dodici poli logistici e sette filiali regionali, con circa 650 occupati di cui il 35% donne. Nel 2022 il fatturato ha chiuso a 189 milioni, con un +19% sul 2021.

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