Filarmonico. Due opere in una serata, fra risate e passioni: Il ‘Parlatore eterno’ di Ponchielli e ‘Il Tabarro’ di Puccini 

Dal 19 al 26 novembre, Fondazione Arena presenta ‘Il Parlatore eterno’, breve gemma buffa di Ponchielli, accostato a ‘Il Tabarro’, intenso esperimento verista di Puccini. Due opere in un’unica sera, fra risate e passioni. Quattro recite al Teatro Filarmonico di un cast internazionale diretto da Gianna Fratta. Per la prima volta in scena le due nuove produzioni di Fondazione Arena, nate in streaming. 

Le rappresentazioni al Teatro Filarmonico: mercoledì 22 novembre alle19; venerdì 24 novembre alle 20; domenica 19 e 26 novembre alle 15,30.  

Nella primavera 2021, quando i teatri erano chiusi per il Covid queste due gemme dell’opera sono state trasmesse sulla web tv e sui social di Fondazione Arena, coinvolgendo migliaia di spettatori. Sono una rarità a Verona. ‘Il Parlatore eterno’, opera di Ponchielli datata 1873 è il suo unico esperimento buffo.

Altrettanto sperimentale è il tragico ‘Il Tabarro’ del 1913-1916, primo dei tre atti unici con cui Puccini cercava di rinnovarsi, scritto su libretto del veronese Adami.

I biglietti sono disponibili al link https://www.arena.it/it/teatro-filarmonico 

«Presentiamo questi due titoli con orgoglio ed entusiasmo – dichiara Cecilia Gasdia, Sovrintendente di Fondazione Arena – perché possiamo finalmente condividere col pubblico in sala questi tesori nati e allestiti dalle nostre maestranze artistiche e tecniche in tempi difficili. A 150 anni dal suo debutto, lo “scherzo” di Ponchielli è alla prima esecuzione da parte di una fondazione lirico-sinfonica, seguito dal magnifico Tabarro, tassello fondamentale dell’opera e del nostro omaggio a Puccini, che proseguirà nelsuo centenario 2024».

«Sono felice di tornare a Verona e di far parte di questo progetto -prosegue il Maestro Gianna Fratta – che accosta due titoli così diversi da valorizzarne al massimo le caratteristiche. Quanto lo scherzo comico di Ponchielli guarda al passato della tradizione italiana e all’intermezzo del Settecento, tanto Puccini guarda al futuro, anche in una storia verista, con un’orchestrazione meravigliosa e una stringatezza avvincente».

«Il Parlatore eterno di Ponchielli – illustra il regista Stefano Trespidi – è un’autentica rarità, un gioiello perfettamente godibile anche oggi, con un protagonista attorno al quale si sviluppa una situazione corale. Il nostro allestimento vuole unire con eleganza e un tocco surreale i caratteri della commedia dell’arte e il mondo della commedia borghese».

Conclude il regista Paolo Gavazzeni: «con Piero Maranghi raccontiamo Tabarro in tutta la sua potenza drammatica e musicale. Chissà cosa avrebbe scritto Puccini se non fosse scomparso così presto… già in quest’opera ci sono già tutta la continuità e l’immediatezza di un film noir, personaggi e vicende moderni, che anticipano scelte e atmosfere di Hitchcock, Linch e altri maestri del cinema». 

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail