I mille volti del living contemporaneo

Gran galà ieri sera con più di 370 invitati, al piano nobile del duecentesco Palazzo della Ragione per l’apertura di Abitare il Tempo. Fondata nel 1986 da Carlo Amadori Abitare il Tempo – come ha sottolineato il Presidente della Fiera Luigi Castelletti in occasione dell’inaugurazione – “punta all’innovazione e agli stili di tendenza e si è ritagliata un suo spazio nel mondo delle fiere riconosciuto e condiviso da tutti”.[//] Abitare il tempo è un viaggio tra le ultime tendenze del living, che presentano un quadro fluido, a volte contraddittorio, “meticcio”, come i linguaggi estetici che contraddinguono la società contemporanea. L’ipotesi che oggi non si possa individuare un’unica tendenza è avvalorata anche dalle grandi “Architetture d’interni” al Padiglione 9, uno spazio che ogni anno cresce nelle dimensioni e nella qualità dei progetti presentati lungo i diecimila metri quadrati dedicati alle architetture. Si possono scoprire le mille sfaccettature del living contemporaneo pronte ad esplorare l’abitare dei nostri giorni secondo stili e idee che rendono conto della complessità del nostro tempo. “Agli architetti-curatori delle mostre è stata data carta bianca – afferma Carlo Amadori – e hanno potuto esprimersi con la massima libertà interpretativa”. Si va dal giardino segreto di Giovanna Talocci alla casa del XII taccuino di Luca Scacchetti e Sofia Rollo, una villa mediterranea in cui pietre e metallo disegnano mille sfumature; dalla casa di Carlo Colombo, che mostra come gli stili di vita influenzino il layout abitativo, fino alle inedite soluzioni proposte da Simone Micheli: tre spaccati domestici in tre formati piccolo, medio e extralarge. Nella casa egotica di Maurizio Duranti, al centro la tecnologia è posta al servizio del benessere. Lo studio Matteo Nunziati presenta il progetto di un complesso (che verrà realizzato nel 2008 a Dubai) di 50 ville di diverse dimensioni e 2 torri di 20 piani; la pelle è invece protagonista di “The Leather House”, una sorta di contenitore epidermico realizzato con Hey Joe, il nuovo prodotto disegnato da Nucleo + Piergiorgio Robino per Studio Art. E ancora: Roberto Semprini reinterpreta il Padiglione Barcellona di Mies del 1929 sostituendo i materiali di allora con prodotti contemporanei. Clima, luce, suono per i nostri sensi sono un must per l’ufficio naturale di Marco Viola, così come elementi naturali sono al centro di “Caronte” e di “Vivere la libertà”, installazioni rispettivamente di Enrico e Viola Tonucci e di Mario Mazzer. Per finire: originalissimi e rigorosamente funzionali sono una serie di elementi d’arredo progettati dal team di Widedesign, in un allestimento denominato “Wordless”, senza parole. La fiera sarà aperta al pubblico domenica 23 dalle 9 alle 18,30. Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail