Tutti i dati statistici dell’Italia comunicati dall’Istat

Questi i dati statistici dell’Italia comunicati dall’Istat.

Nel 2022 gli abitanti sono 58.983.122 e sono diminuiti dello 0,3%. E’ il sud l’area più popolata.

L’indice di vecchiaia ( gli anziani ogni cento giovani) è di 187,9, il più alto dell’Ue.
La Liguria ha l’indice di vecchiaia  più alto: 267,2. La Campania il più basso:143,6).
L’indice di dipendenza (le persone in età non lavorativa ogni cento in età lavorativa) è di 57,5.

La speranza di vita alla nascita è di 80,5 anni per i maschi e di 84,8 per le femmine, la più alta d’Europa.
Si vive più a lungo al Centro-Nord. Il record nel Trentino con una speranza di vita è di 81,9 anni, per i maschi e 86,3, per le femmine.
La più bassa  in Campania: 78,8 anni per i maschi, 83 per le femmine.

Il numero medio di figli per donna (dato 2021) è 1,25. Per garantire il ricambio di popolazione sarebbe necessario il 2,1 figli. L’età media del parto è a 32,4 anni. La provincia di Bolzano ha il livello di fecondità più alto.

Il reddito familiare netto medio annuo ( dato 2020)  è di 32.812 euro. La metà delle famiglie non supera i 26.597 euro. 

La pesa media mensile delle famiglie ( dato 2021) è di 2.437 euro, +4,7% rispetto al 2020.  Nel Nord, si spendono mediamente 689 euro in più rispetto al Sud.

E’ in povertà assoluta  (dato 2021) il 7,5% delle famiglie (1,9 milioni) e il 9,4% dei cittadini (5,6 milioni). E’ soprattutto chi vive in affitto ad essere in questa situazione: più di 889 mila famiglie, il 45,3% di tutte le famiglie povere.

In povertà relativa sale all’11,1%, vivono 2,9 milioni di famiglie, l’11,1%, 8,8 milioni di persone, concentrate soprattutto al Sud, 20,8% dove il 10,0%, più di 2 milioni di persone, vive in condizione di grave deprivazione materiale e sociale; nel Nord-Est, l’1,9%.

Il Nord-Est resta è l’area geografica in cui la gente è più soddisfatta della situazione economica: il 61,8%, contro una media italiana del 57,0%.


La spesa sanitaria pubblica (dato 2020) è molto inferiore a quella di altri Paesi europei. A parità di potere di acquisto in Italia vengono spesi 3.747,2 dollari per abitante. In Olanda, Belgio, Danimarca, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Svezia più di 5 mila dollari. In Germania 6.939 dollari.

Nel 2021 la spesa sanitaria privata sulla spesa sanitaria complessiva è il 24,4% di quella complessiva. Negli altri Paesi dell’Ue meno del 30% .In  Germania, il 14,0%.

Gli ospedali sono diminuiti dai 1.378 del 2002 ai 1048 del 2020.
I posti letto sono passati da 4,4 per mille abitanti a 3,1. Al Sud 2,8 per mille abitanti. L’Italia è tra i Paesi dell’Ue con i livelli più bassi di posti letto per mille abitanti. La mobilità interna ospedaliera è in aumento soprattutto verso le Regioni del Centro-Nord. 

Nel 2020 la mortalità per le malattie del sistema circolatorio, principali cause di decesso insieme ai tumori, che si era ridotto negli ultimi 10 anni, ha subito una battuta d’arresto:28,1 decessi per 10 mila abitanti. Al Sud 31,8 decessi per 10 mila abitanti. Al Centro-Nord, 26,5.

Diminuisce la mortalità per tumori: 23,9 decessi per 10 mila abitanti. I tassi più elevati nel Nord-Ovest, 24,3 decessi per 10 mila abitanti.
I tassi di mortalità per tumori e per malattie del sistema circolatorio sono inferiori a quelli europei.

Il tasso di mortalità infantile:  2,5 decessi per mille nati vivi. 3,2 al Sud; 1,9 nel Nordest. La media Ue è di 3,3 .

I fumatori sono il 19,0%. Gli obesi il 10,7%). I consumatori di alcool a rischio il 14,5%). I fumatori al Centro sono 21,5%. I consumatori di alcool a rischio sono nel Centro-Nord il 16,3%. Al Sud gli obesi sono il 13,9%.

La spesa per la protezione sociale è il 32,5% del Pil. Il 47,3% per la vecchiaia e ill 23% per la sanità. L’11,8% per la disoccupazione e l’esclusione sociale. Rapportata al Pil, la spesa dell’Italia, 34,4% supera la media Ue 31,8% ( dati 2019).

Nel 2020, la spesa per prestazioni sociali: 372,6 miliardi di euro nel 2020. La spesa dei Comuni per i servizi sociali, al netto del contributo degli utenti e del Ssn, ammonta a 7,848 miliardi, 0,47% del Pil. Il 36,9% destinato alle famiglie con figli, il 25,0% ai disabili, il 15,9% agli anziani.
La spesa pro capite per il welfare territoriale ammonta a 132 euro. Nel Sud, Sardegna a parte, i livelli sono decisamente inferiori a quelli del Centro-Nord.
Spesa per ricerca e sviluppo: 25 miliardi, 1,51% del Pil. Media dell’Ue: 2,30%. 

Il 74,8% delle imprese con almeno 10 addetti utilizza il web per valorizzare la propria attività ( dato 2021).Sl Sud il 65,2%. Al Centro-Nord il 77,3%.
L’Italia è 14^ in Europa.
Gli addetti alla ricerca e sviluppo sono 5,8 ogni mille abitanti: Media Ue:6,6. 

Nel 2020 i laureati in discipline tecnico-scientifiche sono stati 16,5 per mille residenti) con  una crescita di 0,4 punti, soprattutto al Nord-Ovest. Meno che in Europa.

L’83,1% delle famiglie dispone di un accesso ad Internet (+1,6 %) punti percentuali, rispetto all’anno precedente. (dato 2022)
Il 78,5% usa regolarmente internet (dato 2022). Al Centro-Nord: 80,8%. Nel Sud il 73,9%. Media Ue 88,6%.

I rifiuti urbani aumentati del 2,3% nel 2021: 500,9 kg per abitante.

Quelli smaltiti in discarica -5,6%: il 19,0% del totale. In Molise il 90,4% perché importa da altre Regioni, in Sicilia il 51,5% e nelle Marche 50,1%. In Lombardia il 3,6% (esporta fuori regione il 38,1%). La Campania esporta in altre Regioni tutti i rifiuti urbani destinati allo smaltimento in discarica. 

La raccolta differenziata sale al 64,0%. L’obiettivo nazionale del 65,0%, non è ancora raggiunto. Lo hanno superato: Trento (77,5%), Veneto (76,2%), Sardegna (74,9%), Lombardia (73,0%), Emilia-Romagna (72,2%), Marche (71,6%), Friuli-Venezia Giulia (67,9%), Bolzano (67,1%), Umbria (66,9) e Piemonte (65,8%). Sicilia (46,9%), Calabria (53,1%) e Lazio (53,4%).

Le emissioni totali di gas serra aumentano del 6,2%. L’inquinamento dell’aria continua a rappresentare uno dei principali problemi ambientali.. Nel 2022, il 37,0% delle famiglie percepisce come inquinata l’aria della zona in cui vive.

Nel 2020, i prelievi d’acqua potabile sono calati dello 0,4%. Il volume delle perdite idriche totali, nella fase di distribuzione dell’acqua, è il 42,2% dell’acqua immessa in rete. Lo 0,1% della popolazione residente in Italia (quasi 65 mila abitanti) abita in 15 Comuni, in cui è completamente assente il servizio pubblico di distribuzione dell’acqua potabile.

Nel 2020, l’88,7% dei residenti è allacciato alla rete fognaria. La depurazione delle acque reflue urbane è garantita da 18.042 impianti in esercizio. 

Nel 2021, in Italia, sono 5.524 le aree di balneazione. L’87,9% ha una qualità delle acque eccellente. Media Ue: 26,6%. l’Italia è prima di Francia, Germania, Spagna e Grecia.

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