Zaia: ecco i nuovi dati mentre si avvia il nuovo piano regionale. Mille posti in terapia intensiva per i soli malati Covid

Questi i dati aggiornati della pandemia nella nostra regione: ad oggi sono stati effettuati 2,158 milioni di test molecolari e 1,5 milioni di test rapidi. I veneti positivi sono complessivamente 36.843 con una crescita di 490 unità rispetto a ieri. I positivi complessivi ad oggi sono 10.256. In isolamento ci sono 13.185 persone, 124 persone in più rispetto a ieri. I ricoverati nei nostri ospedali sono 537 (51 in più); quelli in terapia intensiva sono 61 (9 in più). I deceduti sono arrivati a 2268 e le dimissioni a 4.387. I sintomatici sul totale dei positivi sono 376 pari al 3.8%.

La Regione ha avviato un nuovo piano sanitario, il secondo dall’inizio della pandemia, con l’obiettivo di arrivare a mille posti di terapia intensiva (1016 esattamente) riservati ai soli malati Covid (cui va aggiunta una riserva strategica di 200 posti per i politraumi, infortuni sul lavoro, ictus e infarti che debbono essere comunque garantiti) e 10 ospedali-Covid su tutto il territorio regionale. Una pianificazione, visivamente su cinque livelli di colore diverso (dal minor pericolo al maggiore: verde, azzurro, giallo, arancione e rosso) permetterà a tutti i Veneti di capire in quale momento dell’emergenza siamo sulla base dei posti occupati in terapia intensiva complessivamente: al momento siamo nella fase azzurra – da 51 a 151 ricoverati in terapia intensiva – che prevede un potenziamento delle attività ma il totale mantenimento dei servizi offerti alla collettività. «Nel Veneto ogni anno – ricorda Luca Zaia – vengono effettuati 80 milioni di prestazioni sanitarie, 6,8 milioni ogni mese. Nella fase rossa, oltre i 400 pazienti in terapia intensiva, verrà sospesa ogni altra attività sanitaria: tutto verrà dedicato alla lotta al Covid. Sino ad oggi abbiamo garantito trapianti, trattamenti oncologici, operazioni…col codice rosso tutto questo scomparirà. Quindi, invito i Veneti a rispettare le norme sanitarie in vigore. Altrimenti il prossimo appuntamento lo avremo in ospedale».

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