Fondazione CariVerona, un milione per tre progetti di sviluppo sociale

La Fondazione Cariverona ha ora deliberato il sostegno a 12 iniziative di rete utilizzando l’intero budget a disposizione, pari a 4 milioni di euro, per pratiche dalla forte connotazione collaborativa tra soggetti pubblici e privati nel supporto al disagio e alle fragilità, al sostegno alle famiglie anche nella conciliazione dei tempi vita-lavoro, nell’ empowerment delle comunità locali di riferimento e nel rafforzamento delle connessioni tra servizi centrali e territoriali e tra i diversi servizi socio-sanitari.

Le sperimentazioni selezionate avranno uno sviluppo biennale e sono chiamate a realizzare in un arco temporale di 3 mesi il piano definitivo attraverso un percorso dedicato di progettazione che potrà contare anche sul supporto di facilitatori esterni. Importante novità del bando è rappresentata dal Piano di monitoraggio e valutazione che costituirà elemento di riferimento per la verifica intermedia funzionale alla conferma del contributo sul secondo anno di sperimentazione.

Saranno avviati 3 progetti in provincia di Verona, per oltre un milione di impegno complessivo, così come in quella di Vicenza, 2 le progettualità in ognuna delle province di Belluno, Ancona e Mantova. Nel complesso, i progetti sostenuti vedono il coinvolgimento attivo iome partner operativo di 53 realtà territoriali operative nel sociale.

Questi i progetti selezionati nel territorio veronese:

Azienda Ulss 9 Scaligera Verona, Meet Generation, Percorsi di connessione per la capability di adolescenti, giovani, famiglie e comunità. Contributo deliberato: 370.000 euro. Sei i partner operativi:  Cooperativa sociale Areté, Associazione Sesta Opera, Congregazione Poveri Servi Divina Provvidenza Casa Buoni Fanciulli – Istituto Don Calabria, Cooperativa sociale L’Albero, Medici per la Pace Onlus, UST CISL Verona. Il progetto propone iniziative a supporto del disagio e delle fragilità, con un’attenzione particolare a circa 100 giovani svantaggiati e 100 famiglie dell’intero contesto territoriale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera, attraverso azioni in risposta alla povertà educativa, di recupero delle relazioni sociali e di empowerment del nucleo famigliare.

Cocai APS Verona, La fabbrica del quartiere, contributo deliberato: 350.000 euro. Sette i partner operativi: Associazione AGILE, Associazione Culturale le Falie, Associazione Verona FabLab, Comune di Verona, Cooperativa sociale Energie Sociali, COSP Verona, Cooperativa sociale Reverse . Obiettivo di progetto è lo sviluppo di nuove imprese sociali innovative per una rigenerazione urbana che sperimenti la sussidiarietà orizzontale. Punti di riferimento sono il quartiere ed il coinvolgimento di giovani (18 – 35 anni) attivi in percorsi di condivisione dei saperi con gli abitanti per un’efficace contaminazione delle diverse esperienze. La Fabbrica di Quartiere sarà uno spazio aperto a tutti, luogo della collettività, dove avviare esperienze di partecipazione, coinvolgimento e auto-organizzazione.

Comune di Villafranca di Verona (VR), Km 0 – Chilometro Zero. Design thinking locale e sharing economy per ridurre le distanze. Contributo deliberato: 320.000 euro. Ventisei i partner di cui due operativi: Cooperativa sociale Hermete San Pietro in Cariano (VR e, Cooperativa sociale Tangram di Valeggio sul Mincio (VR). Il progetto ha come obiettivo il ripensare, con un approccio partecipativo, gli spazi di comunità per trasformarli in luoghi generativi. Coinvolge scuole, centri sociali, parrocchie, associazioni, gruppi informali, enti del terzo settore. Identifica nei giovani (15-25 anni) il target di riferimento e ne sollecita la partecipazione, in uno spazio fluido tra analogico e digitale in un ruolo propositivo e al servizio del territorio.

«Abbiamo molto investito sulla costruzione di questa call – ha poi evidenziato Giacomo Marino, Direttore Generale di Fondazione Cariverona – richiamando l’attenzione dei partecipanti a focalizzarsi su due aspetti fondamentali: chi sono gli individui, le organizzazioni, le istituzioni, le comunità a cui l’ente vuole essere utile, impattando positivamente e come misuriamo l’impatto sociale, il valore, rispetto a beneficiari, stakeholder, finanziatori, lavoratori. Aspetti su cui siamo chiamati, tutti, responsabilmente a misurarci».

«Gli effetti della pandemia da COVID-19 hanno un forte impatto sulla vita delle nostre comunità, compromettendo le condizioni di persone già in situazione di fragilità. Questa esperienza ha contribuito a far emergere una serie di bisogni ed esigenze di innovazione, mostrando l’importanza di reinterpretare l’operato di istituzioni e di enti del privato sociale, stimolando, nell’emergenza, l’adozione di soluzioni sperimentali e creative, l’uso intelligente delle tecnologie digitali,  la necessità di migliorare la capacità di collaborare tra istituzioni, soggetti del terzo settore, sistema del volontariato.– commenta Alessandro Mazzucco, Presidente di Fondazione Cariverona – Inoltre con questo significativo intervento operiamo nella Programmazione 2020-2022 nell’ambito dell’obiettivo strategico dedicato all’Innovazione Sociale, Benessere, Qualità della Vita per la creazione di comunità inclusive e coese.”.

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