Il peso della burocrazia sulle spalle degli italiani: 225 miliardi all’anno

Quante volte ci siamo lamentati della burocrazia. La macchina del stato non funziona bene:perdite di tempo, inutili adempimenti, cavilli, code, ritradì e molta arroganza. E intanto, come direbbe il grande Totà “io pago!”
La Cgia ha calcolato che queste criticità pesano per più 11 punti di Pil all’anno, ovvero attorno ai 225 miliardi di euro. Più del doppio della tanto conclamata evasione, stimata attorno ai 100 miliardi di euro; quasi il doppio della spesa sanitaria131,7 miliardi per il 2023); pari al Pil prodotto nel 2021 dal Nordest, che è notoriamente la locomotiva del paese.
L’Italia è solo al 23° posto in Europa per la qualità dei servizi pubblici. Tra i 27 paesi Ue, solo Romania, Portogallo, Bulgaria e Grecia stanno peggio.
Su 208 regioni Ue monitorate nel 2021 dall’Università di Göteborg, la prima realtà italiana è al 100° posto: la Provincia Autonoma di Trento; al 104° il Friuli V.G., al 109° il Veneto e al 117° la Provincia di Bolzano.
Disastro al Sud. Tra le ultime 20 posizioni, la Puglia è al 190° posto, la Sicilia al 191°, la Basilicata al 196°, la Campania al 206° e la Calabria, penultima a livello europeo, al 207°posto.
La migliore burocrazia la trovi nelle regioni di Åland (Finlandia), Midtjylland (Danimarca), Friesland (Paesi Bassi), Nordjylland (Danimarca) e Småland med öarna (Svezia).

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