Endoscopia Operativa. Nuova frontiera nella cura delle patologie dell’apparato digerente ed eccellenza della sanità veronese

Si è concluso oggi all’Auditorium della Camera di Commercio il Congresso di aggiornamento sulle patologie dell’apparato digerente organizzato dal dott. Luca Rodella, direttore di lungo corso del  servizio di Endoscopia Chirurgica d’Urgenza dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona e Presidente della Società Italiana di Endoscopia di area chirurgica (I.S.S.E).

Tema del Congresso l’evoluzione dell’endoscopia operativa e le tecniche innovative di intervento e diagnostica che vedono sempre più un approccio integrato tra il mondo chirurgico, endoscopico e gastroenterologico a vantaggio del paziente. 

L’endoscopia è nata come branca della medicina essenzialmente diagnostica. Nel corso degli anni si è evoluta, trasformandosi in endoscopia operativa, in grado di eseguire degli interventi che altrimenti sarebbero invasivi, con grandi e facilmente intuibili vantaggi per i pazienti ed anche per il sistema sanitario, visto che implicano tempi di ricovero inferiori e quindi anche un risparmio economico, che di questi tempi è pure importante. 

Attraverso l’endoscopia interventistica oggi si possono non solo diagnosticare, ma anche asportare, i tumori precoci del tratto digestivo e curare le patologie biliopancreatiche, l’obesità, le malattie infiammatorie benigne del tratto digestivo senza ricorrere alla chirurgia tradizionale. Di particolare rilevanza, vista la grande diffusione di questa patologia, la terapia del reflusso gastroesofageo.

Le due giornate del Congresso – ha spiegato Luca Rodella–  sono state l’occasione per mettere a confronto endoscopisti operativi, chirurghi e gastroenterologi provenienti da tutt’Italia. Oggi gli interventi endoscopici sono sempre di più e vanno a sostituirsi a quelli chirurgici, più invasivi.”

“Abbiamo visto che ci sono nuove tecniche nel trattamento dell’Esofago di Barret, che è una complicanza dell’Esofagite da reflusso. Abbiamo parlato – ha continuato – dei tumori dell’esofago, dello stomaco e del colon-retto che oggi possono essere trattati per via endoscopica, lasciando gli organi in sede e quindi evitando quelle mutilazioni anatomiche che avverrebbero con i metodi chirurgici tradizionali.”

Con questo Congresso – ha concluso Luca Rodella – è emerso tutto un mondo che è rappresentato dall’endoscopia operativa».

In un panorama non propriamente esaltante per la sanità veronese è motivo di rassicurazione per tutti gli utenti del servizio sanitario sapere che esistono delle eccellenze come quella che è stata presentata al Congresso di Endoscopia. Questo soprattutto grazie alla professionalità e all’impegno dei singoli medici, più che per una visione di elevazione della nostra sanità che purtroppo manca da anni.

Facebooktwitterredditpinterestlinkedinmail