Passa in Senato l’Autonomia differenziata con 110 sì, 64 no e 30 astenuti.

L’Autonomia differenziata è passata al Senato con 110 sì, 64 no e 30 astenuti. E’ la prima lettura, in quanto le leggi costituzionali devono avere una doppia lettura. Il cammino è ancora lungo. Ma un primo passo fondamentale è stato fatto. Ora il disegno di legge che porta il nome di Calderoli (Lega) come primo firmatario, passa alla Camera.

La sinistra, notoriamente contraria all’autonomia, s’è improvvisa nazionalista sventolando dai banchi fogli tricolori e cantando l’inno di Mameli prima del voto finale. Al coro si soni aggiunti spontaneamente i senatori di Fratelli d’Italia.

Soddisfatti Salvini e l’intera maggioranza. Soddisfazione anche a Verona e in Veneto, la regione dalla quale partita la richiesta di autonomia sopportato da un referendum stravinto nel 2017 con una maggioranza del 98%.

Ciro Maschio ha detto che «grazie alla maggioranza del Governo Meloni il Parlamento ha votato oggi al Senato l’Autonomia. É il primo passo di un lungo iter che proseguirá alla Camera dove siamo pronti a sostenerlo. Lo avevamo promesso e lo stiamo facendo. Fratelli d’Italia ed il Governo Meloni dimostra di saper mantenere gli impegni. Autonomia differenziata e Premierato sono due riforme istituzionali che cambieranno in meglio l’assetto del Paese, garantendo da un lato più autonomia, meno costi, più efficienza più responsabilità e dall’altro i livelli minimi di prestazioni essenziali in tutto il territorio, in un quadro di unità nazionale e maggiore governabilità». 

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Soddisfazione anche dal gruppo di Fdl in Consiglio regionale a Venezia, che per bocca di Daniele Polato ringrazia il “Governo Meloni e all’impegno profuso da Fratelli d’Italia in seno alla coalizione di centro destra si va verso il compimento della volontà dei veneti espressa più di 6 anni fa attraverso il Referendum consultivo sull’Autonomia differenziata, celebrato il 22 ottobre 2017 con il risultato di oltre 2 milioni 273 mila espressioni affermative, pari a più del 98% dei votanti. Un grande giorno per il Veneto”.

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Così si è espresso Paolo Borchia, europarlamentare, segretario provinciale della Lega. «Emozionato e fiero del mio partito: con l’approvazione in Senato del ddl Calderoli finalmente è stata rispettata la volontà del popolo veneto, emiliano, romagnolo, lombardo e non solo. Un’opportunità storica e unica per tutto il Paese. Una riforma epocale, con ben undici Regioni che hanno già manifestato interesse per chiedere competenze territoriali. Oggi è un giorno storico per i cittadini. Grazie Lega»!

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