Il digiuno intermittente o mangiare di meno? Funzionano entrambi i metodi

Fare il digiuno intermittente, ovvero mangiare nelle 24 ore solo in un arco di tempo limitato ad otto ore e astenersi dall’assumere cibo per le altre dodici ha sul peso corporeo lo stesso effetto delle diete ipocaloriche. E’ quanto risulta da uno studio dell’Università dell’Illinois, a Chicago, pubblicato sulla rivista scientifica ‘Annals of Internal medicine’ che ha seguito ottanta persone obese per un anno. Quelli che hanno messo in pratica il digiuno intermittente nei corso di dodici mesi hanno perso il 5% del loro peso, riuscendo, tra l’altro, a mantenerlo nel tempo. E’ infatti noto che molte diete ipocaloriche che ottengono risultati a volte spettacolari poi sono vanificate in pochi mesi dal recupero dei chili perduti.
Per un anno quelli che hanno seguito il digiuno intermittente hanno mangiato fra le 12 e le 20. Quelli che hanno seguito la dieta ipocalorica hanno ridotto del 25% le calorie introdotte. Il gruppo di controllo non ha seguito nessuna dieta. Alla fine dell’esperimento entrambe le prime due categorie hanno perso 5/6 chili. Ma il dato interessante è che quelli che hanno fato il digiuno intermittente hanno assunto 425 calorie in meno senza imporselo, mentre quelli della dieta ipocalorica ne hanno assunte 405 in meno calcolandone ogni volta l’apporto.
Ne risulta che è più facile, e quindi meno faticoso, dimagrire senza imporsi particolare limitazioni semplicemente modificando i tempi d’assunzione die cibi e limitandoli ad un terzo delle ore della giornata.
Ma si può tirare anche un’altra conclusione da questo studio: moltissimi fanno il digiuno intermittente senza saperlo. Uno che si alza al mattino alle sette e beve una caffè e poi mangia qualcosa attorno all’una e cena tra le otto e le nove di sera lo fa senza rendersene conto. In Italia sono milioni.
 

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