I governatori condividono la linea Schillaci per rendere più efficiente la sanità pubblica

Ieri riunione il ministro della Salute ha incontrato i presidenti e gli assessori delle Regioni. Al termine della riunione si sono dichiarati tutti soddisfatti

Uno dei dati più rilevanti emersi è la richiesta unanime di stabilire per i medici di famiglia il rapporto di dipendenza con le Aziende sanitarie. Cosa che essi vedono come il fumo negli occhi, perché lo ritengono una violazione del diritto di libera scelta del paziente e a quello dell’autonomia professionale del medico. Torna quindi a profilarsi uno scoglio notevole nel processo di riforma del Ssn necessario.

Schillaci ha sottolineato la necessità di eliminare le diseguaglianze fra regione e regione, pur considerando il fatto che, essendo la sanità già una competenza regionale, c’è poco da temere il tal senso dall’approvazione dell’Autonomia differenziata.

All’attenzione dell’incontro la carenza del personale sanitario, soprattutto dei medici; la congestione dei Pronto Soccorso; il numero di posti letto, che dev’essere adeguato alle necessità dell’utenza e l’organizzazione di un medicina del territorio, che si avvalga di tutti le tecnologie disponibili, come la telemedicina. Importante anche il coinvolgimento sempre maggiore nel Ssn delle farmacie, che si sono dimostrate molto utili nella pandemia.

Natura.mente per fare tutto questo è necessario aumentare le dotazioni finanziarie della sanità, come chiedono tutti.

Soddisfatti i governatori.
Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia ha sottolineato la necessità dell’integrazione dei servizi territoriali, ospedalieri, sociali, digitali, Per farla ci vogliono più personale e più risorse che allineino la spesa sanitaria italiana con quella dell’Europa.

Zaia si è complimentato con il ministro per l’ottimo lavoro svolto finora ed ha 

Indicato che bisogna puntare sull’appropriatezza della prestazioni, mate delle quali superflue e conseguenza della medicina difensiva. 

Ha anche rivendicato di essere statomi primo a sostenere la necessità di rivedere l’età pensionabile dei medici.

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