Schillaci. Anche i vaccini nella lotta all’antibiotico-resistenza

Dopo i dati dell’Aifa sul consumo degli antibiotici e gli allarmi dati dalle organizzazioni sanitarie internazionali sull’antibiotico-resistenza, conseguenza dell’uso improprio e dell’abuso di questi farmaci, è di oggi la presa di posizione del ministro alla Salute Schillaci.

“Anche i vaccini contribuiscono a contrastare l’antibiotico-resistenza: prevengono le infezioni batteriche e concorrono a limitare l’uso di antibiotici, pensiamo ad esempio nel caso dello pneumococco. E questo – dice il ministro- è valorizzato all’interno del Piano Vaccinale 2023-2025”.
“Attraverso i vaccini, come il vaccino antinfluenzale – spiega Schillaci- possiamo inoltre ridurre le prescrizioni inappropriate e le infezioni batteriche, che spesso si sovrappongono a quelle virali e richiedono trattamenti antibiotici. C’è inoltre un ulteriore effetto indiretto poiché attraverso i vaccini riusciamo a ridurre il numero dei ricoveri ospedalieri delle persone fragili, abbattendo il sovraffollamento e la possibilità di complicazioni o di ICA. Per questo siamo concentrati sull’aumento delle coperture vaccinali e, al contempo, a sostenere lo sviluppo di vaccini contro ceppi batterici resistenti. In tale quadro, che vede i vaccini anche come strumento di contrasto alle ICA e all’antibiotico-resistenza, al momento dell’immissione in commercio sarà utile formulare raccomandazioni sul loro utilizzo sulla base di tutte queste considerazioni”. 

80 milioni di euro del Pnrr sono già stati destinati alla lotta alle infezioni ospedaliere, molte delle quali determinati da microorganismi resistenti ai comuni antibiotici e stanno per essere preparati corsi di formazione per i medici sulle infezioni ospedaliere.
    

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